Educare alla pace ed allenare I valori nel gioco e nello Sport

E’ universalmente riconosciuto il potenziale educativo insito nell’attività sportiva, tuttavia sappiamo bene che non c’è una consequenzialità automatica di causa-effetto. Perdura del resto una visione che tende a dividere lo sport pedagogicamente buono da quello negativo in base alla dicotomia fra elemento ludico ed elemento agonistico.

L’aspetto agonistico è di per sé negativo da un punto di vista educativo? E’ possibile progredire verso una visione più armonica? 

Erano queste le domande su cui si è sviluppato un dialogo intenso arricchito dalla interculturalità dei partecipanti (dall’Argentina, Brasile, Germania e Italia) della IX Summer School di Sportmeet svoltasi dal 12 al 14 Luglio a Loppiano (FI). A Gennaro Testa, sociologo dello sport all’Università di Firenze, il compito di avviare i lavori con un coinvolgente ed appassionato intervento ad ampio spettro sul potenziale dello sport nei suoi vari modelli. E’ emersa l’importanza della dimensione “invisibile” dello sport: i suoi valori, le competenze che si possono sviluppare, la loro “trasferibilità” alla vita quotidiana. A partire da queste basi si è delineata la sfida di superare la dicotomia sport agonistico/sport ludico, con la sperimentazione di nuove forme e modalità di allenamento, partendo da una visione armonica che tenga in considerazione l’azione, l’elemento cognitivo e le emozioni. E’ la visione che sta sviluppando Scholas Occurrentes con il progetto Futval su cui Mario Delverme ha lanciato una bella sollecitazione, avvalendosi di una avvincente simulazione di allenamento di football-freestyle, grazie alla competenza di Gianluca Lombardi, da cui sono scaturite interessanti prospettive di rilancio del modello del calcio di strada, con le sue valenze di sviluppo tecnico e valoriale.

A quindici anni dall’avvio dell’esperienza di Sports4Peace, il ricco dialogo del primo giorno ha costituito una base di sollecitazioni di notevole rilevanza anche per una sorta di “time-out” sul progetto, alla presenza del suo ideatore Alois Hechenberger, austriaco, pedagogista dello sport. E’ stata l’occasione per avviare una nuova fase, avvalendosi delle positive contaminazioni, dell’opportunità di approfondire gli aspetti scientifici, ed alla luce delle importanti esperienze svolte, fra cui i recenti sviluppi in alcuni paesi dell’East Africa. 

L’evento si è caratterizzato come un incontro fra realtà diverse che possono collaborare e concorrere a diffondere una cultura dello sport basata sui valori della persona e del paradigma relazionale, con la conferma del fondamentale ruolo dell’allenatore/educatore chiamato a sviluppare la consapevolezza del valore di ciò che cresce e si sviluppa nei ragazzi, grazie allo sport e che può andare ben oltre il limite del campo di gioco.

Il trekking sotto le stelle dell’ultima sera ha permesso di entrare in più stretta relazione con gli ospiti, grazie alla partecipazione di un nutrito gruppo di abitanti della cittadella dei Focolari che con il suo dolce paesaggio ha fatto da sfondo all’evento.