KARL UNTERKIRCHER, ALPINISTA DI GRANDE VALORE E UOMO STRAORDINARIO

P1000311 mod1Il 16 luglio Karl ci ha lasciati per sempre, precipitando in un crepaccio sul ghiacciaio del Nanga Parbat, una difficilissima montagna di 8.000 metri, in Pakistan.

Karl era per noi di Sportmeet un grande e prezioso amico: chi era presente ricorderà quando, al congresso di Trento, nel 2005, con incredibile modestia, ci fece partecipi delle sue emozioni nel salire, in meno di due mesi, Everest e K2. Non potremo mai dimenticare, in quella occasione, il suo incontro con Chiara M., colpita da una grave disabilità. Con lei aveva preso l’impegno, rispettato fino all’ultimo, di essere “le sue gambe, le sue braccia, i suoi occhi” in cima ad ogni montagna: quante volte le ha telefonato da una vetta per raccontarle il panorama che aveva dinnanzi. Prima di partire per il Nanga Parbat le aveva promesso di realizzare, insieme, con le sue foto ed i pensieri di Chiara M., un libro di meditazione.

Al congresso di Sportmeet nel marzo del 2008, a Castel Gandolfo, ci ha semplicemente incantati, con le immagini e con il suo racconto: non dimenticheremo mai le sue misurate parole, i suoi silenzi, nel trasmetterci, con pudore, le sensazioni più profonde della sua anima di fronte al mistero della natura e della vita. Nel salutarci, ha voluto condividere con noi un suo desiderio: realizzare insieme un progetto sociale per i bambini del Tibet che lo avevano toccato con la loro povertà e la loro serenità. Il progetto, se riusciremo a realizzarlo, ora sarà dedicato a Karl.

La sua testimonianza è stata fra le prime che abbiamo inserito nel nostro sito e tutti la possono leggere.

Tanti di noi hanno espresso il desiderio di ricordarlo. Facciamo per ora nostra l’iniziativa di tanti suoi amici: accendiamo tutti una candela e mettiamola alla finestra. Se credete, comunicate ad altri questa proposta: più candele accendiamo e più gli stiamo vicini.