Il profeta e lo sport

Il Profeta e lo sportEducarsi ed educare attraverso lo sport nella cultura islamica: il ruolo dei media

Spesso, quando parlano di sport nelle loro discussioni, i musulmani amano citare un famoso Hadith (versetto) del Profeta Maometto, che dice: “Insegnate ai vostri figli il nuoto, il tiro con l’arco e l’equitazione”.
Gli specialisti di storia dell’Islam fanno notare che nelle sue parole il Profeta Maometto non ha fatto distinzione fra ragazzi e ragazze.

E questo contrariamente ad una pratica diffusa attualmente in alcuni paesi islamici per la quale le ragazze sono escluse dalla pratica dello sport. Tuttavia uno studio approfondito sull’argomento fa emergere che questo fenomeno dell’esclusione delle ragazze dallo sport praticato è dovuto, di fatto, a delle tradizioni e costumi che non avevano niente a che vedere con la religione musulmana. Sono costumi e tradizioni che trovano la loro origine nel sistema patriarcale che ha caratterizzato a lungo, e continua a caratterizzare, numerose regioni del mondo musulmano.
Nel trattare informazioni relative alla pratica dello sport nei paesi musulmani, i giornalisti sono spesso sottoposti a pressioni da parte dei conservatori. Così è successo che la pubblicazione di una foto di una ragazza in tenuta sportiva abbia sollevato reazioni addirittura violente da parte di persone conservatrici che ritengono che la foto di una ragazza in tenuta sportiva sia contraria alla morale e alla religione. Perciò non meravigliatevi se, sfogliando i giornali di certi paesi islamici, non troverete nelle pagine dedicate allo sport delle giovani ragazze in tenuta sportiva!
Coscienti di questa situazione, gli intellettuali musulmani in generale, e i giornalisti in particolare, hanno una grande responsabilità nello sviluppare non solo la pratica sportiva, ma soprattutto per farne un fattore e un mezzo di educazione.
L’educazione infatti è un punto fondamentale nella religione mussulmana, come del resto in tutte le religioni che raccomandano la pace e la fraternità tra le persone e tra i popoli.
Nel nostro giornale “El Heddaf”, un periodico sportivo, noi accordiamo un posto privilegiato allo sviluppo della pratica dello sport nei giovani, convinti che praticare lo sport sia un elemento fondamentale per l’emancipazione e la promozione dei giovani, soprattutto delle ragazze. La storia ha dimostrato che è impossibile che un paese possa mirare ad un proprio sviluppo senza la partecipazione della donna. E’ per questo che noi siamo convinti che, contribuendo all’emancipazione della donna attraverso lo sport, stiamo contribuendo allo sviluppo del paese.
Noi cogliamo l’occasione di avvenimenti sportivi, come le Olimpiadi, per pubblicare articoli che mettano in rilievo i migliori gesti e comportamenti sportivi tra gli atleti delle diverse culture e le diverse religioni e razze.
Partendo da un principio forte conosciuto nell’Islam, secondo cui il buon credente deve operare per promuovere la buona educazione nella società e la pace tra i popoli, abbiamo scelto di osservare alcune regole di etica quando si tratta di pubblicare delle informazioni o degli articoli che trattano di competizioni tra squadre di nazioni diverse. Ci sforziamo di mettere in evidenza tutto ciò che c’è di positivo nell’una e nell’altra squadra; privilegiamo la scelta di vocaboli che evocano la competizione, non il “conflitto”. Utilizziamo per esempio la parola ‘concorrente’ al posto di ‘avversario’. Diamo rilievo anche ad esempi di buon comportamento sportivo di fair play che troviamo in ogni parte del mondo; cerchiamo, attraverso questi buoni esempi, di incitare i lettori, che sono nella maggioranza giovani, a comportarsi meglio nella pratica dello sport e nella vita quotidiana in generale.
E’ in questa prospettiva che il nostro giornale ha iniziato tre anni fa l’attribuzione di un premio intitolato ‘Il pallone d’oro’, per ricompensare il calciatore algerino che si è distinto non solo per le sue performance puramente sportive, ma anche, e soprattutto, per le sue qualità morali, sul campo di calcio e nella vita.
L’attribuzione del premio ‘Il pallone d’oro’ avviene nel corso di una grande cerimonia alla quale sono invitati dei giovani sportivi, ragazzi e ragazze, per sensibilizzarli sull’importanza dell’educazione. Da quando è istituito questo premio abbiamo notato che molti calciatori fanno molta più attenzione al loro comportamento sul terreno di gioco.
Coscienti più che mai che lo sport sia una scuola molto efficace in materia di educazione, soprattutto per i giovani, il nostro giornale ha iniziato una serie di azioni in vista di concretizzare l’apertura di un Centro ‘INTER CAMPUS’ in Algeria. La nostra azione mira a partecipare al lancio del progetto destinato a più di 200 bambini di età compresa fra 8 e 14 anni. Beneficeranno di una crescita sportiva ed umana adeguata attraverso la pratica dello sport sotto i colori di una grande squadra italiana.
Per il futuro il nostro giornale ha in progetto di organizzare dei tornei sportivi per giovani algerini, con la partecipazione di giovani stranieri di culture e religioni diverse, per sviluppare lo spirito di tolleranza che è per noi un fattore importante dell’educazione.

Lakrout Ahmed
giornalista sportivo El Heddaf, Algeri  – ALG