10 anni di Sportmeet in Abruzzo

Nel decennale di Sportmeet in Abruzzo progetto di sport e inclusione.Tutto ha avuto inizio nel 2008, quando un gruppo di appassionati di sport dell’Abruzzo

ha preso parte al congresso internazionale di Sportmeet dal titolo “SportIncredibile – Metti in moto la fraternità”a Castel Gandolfo (Roma). 

Abbiamo potuto apprezzare soprattutto una nuova visione educativo-culturale dello sport ispirata ai concetti di fraternità e di credibilità.

Siamo ritornati con la consapevolezza che valeva la pena impegnarci a promuovere anche a Roseto degli Abruzzi una “nuova cultura dello sport”, una visione che sentivamo nostra, in cui credevamo e confidiamo ancora. Da allora operiamo nella nostra città, ma anche in città vicine, con progetti che hanno coinvolto diverse società sportive, con cui ci siamo indirizzati successivamente verso le scuole del comprensorio  perché riteniamo importante partire innanzitutto dai bambini nel luogo istituzionalmente preposto  all’educazione, ed in cui provare la sfida dell’alleanza educativa fra le diverse agenzie formative. 

In questi dieci anni preziosa si è rivelata la rete di testimoni e di esperti di Sportmeet ci è stata sempre vicina ed ha collaborato fattivamente insieme a tante altre persone del territorio di cui abbiamo scoperto e valorizzato le competenze e le storie. 

In collaborazione con l’Istituto Comprensivo Roseto 1 il gruppo di lavoro di Sportmeet ha rinnovato il proprio impegno puntando su“Sport e inclusione”. L’intento del percorso era di sensibilizzare e favorire l’inclusione perché fortemente convinti che lo sport “rappresenti la fonte e il motore di inclusione sociale” come affermato dal Consiglio dell’Unione Europea.

Con il progetto Sportmeet 2018  si sono attuate una serie di iniziative, rivolte agli alunni delle classi quarte della scuola primaria con l’affiancamento dei loro docenti: percorsi di riflessione e prassi di inclusione per contribuire a creare una cultura dello sport che metta al centro “lo sport per l’uomo” e consideri il suo cammino educativo un processo finalizzato alla creazione di “un mondo unito” com’era nell’idea di Chiara Lubich, partendo dalla nostra comunità cittadina.. 

Spinti da queste convinzioni e con il supporto della Dirigente Scolastica Maria Gabriella Di Domenico dell’Istituto Comprensivo Roseto 1 e dalle docenti, abbiamo coinvolto gli scolari della scuole D’Annunzio, Schiazza e Cologna Spiaggia: circa 250 alunni.

Abbiamo proposto agli alunni e agli insegnanti attività di cineforum, momenti di riflessione collettiva e giochi inclusivi e di attività sportiva adattata. E’ stato proiettato il film “Il sogno di Brent” realizzato da Andrea Lucchetta e Alessandro Belli per il Comitato Paraolimpico Italiano.

Dopo la visione del film sono stati proposti ai ragazzi alcuni giochi sportivi con tecniche che intralciano i movimenti, per sperimentare come sia complesso un semplice gesto sportivo in presenza di limitazioni fisiche. 

Sportmeet si è posto in un ruolo di mediazione e di supporto senza alcun modo sostituirsi alle scuole o alle società sportive, con il preciso scopo di co-generare un contributo valoriale al processo di apprendimento, privilegiando l’aspetto ludico ma suggerendo un indirizzo didattico-educativo.

Partner del progetto è stata la Piccola Opera Charitas di Giulianova che accoglie pazienti affetti da patologie fisiche, psichiche e sensoriali e svolge un’attività volta alla cura e alla riabilitazione mediante il loroinserimento nel mondo del lavoro permettendo il completamento del percorso riabilitativo. A conclusione del percorso, presso la sala Trevisan della Piccola Opera Charitas, si è svolta una significativa esperienza con gli alunni, le loro famiglie e gli insegnanti. Al termine dell’incontro gli alunni sono stati accompagnati a visitare i laboratori artigianali. Tutti hanno potuto apprezzare l’impegno, la serietà e l’ambizione personale che portatori di disabilità mettono quotidianamente in campo nella loro attività lavorativa, orgogliosi delle loro creazioni, guidati da esperti operatori del settore tecnico-artistico e specializzati nell’assistenza ai disabili.

Il loro esempio ha stupito e commosso tutti i partecipanti e rimarrà per sempre tra i ricordi più significativi del percorso scolastico degli alunni.

Emma Furia e Paolo Nocelli

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