Il secondo giorno del Congresso ha posto il focus su: "Vantaggi e sfide della globalizzazione per l'Asia"
by Jose Aranas
Tagaytay City, Filippine - Nel suo secondo giorno il Congresso Edc Panasiatico 2016 ha dato il benvenuto ad un numero ancora più grande di partecipanti: tema del giorno, "Vantaggi e sfide della globalizzazione per l'Asia". Dopo un incisivo richiamo ai pensieri ed alle prospettive aperte nella prima giornata di congresso, Anette Pelksman-Balaoing della Università Erasmus di Rotterdam, Olanda è intervenuta su: “Asia globalizzata: nuove opportunità per la solidarietà”: la solidarietà è la chiave per sbloccare le potenzialità delle società asiatiche e il riscoprire i gli ideali ed il ricco patrimonio di queste culture può cambiare il volto della globalizzazione attraverso una economia che valorizzi maggiormente la vita.
A seguire è intervenuta Lorna Gold, responsabile della "Policy and Advocacy" in Trocaire, Irlanda con un discorso molto pregnante su: "EdC nel mezzo delle sfide di oggi": le questioni più urgenti che dobbiamo affrontare con la globalizzazione sono il cambiamento climatico e la disuguaglianza sociale. Uno dei partecipanti al Forum ha sintetizzato così : "Se non ci sarà più un ambiente, non ci saranno più persone ed allora non ci sarà più un'economia. Allora qual è il senso del continuare a cercare sempre più profitti?”, mentre un altro ha riflettuto quanto l'ideale di "una economia per tutti" apprezzi e dia forza alla completezza di ciò che noi siamo in relazione all'ecologia, aprendo strade ad una comunione non soltanto con le persone ma anche con la natura in tutto il suo complesso.
Dopo gli interventi dei relatori, rappresentanti dei diversi gruppi hanno condiviso i loro feedback. Aubrey Perez del gruppo della Società civile ha evidenziato l'importanza dell'individuare tutti gli sforzi, le informazioni, gli approcci possibili alla lotta del problema del cambiamento climatico. Ha sottolineato inoltre come ciascuno di noi può contribuire, partendo da noi stessi, dove siamo, e in quello che facciamo, anche nei più semplici cambiamenti nello stile di vita, come dire di no ad un acquisto compulsivo o ripensare le nostre scelte alimentari e del carburante. Anche dai gruppi degli studiosi e degli imprenditori è arrivato un contributo alla discussione: è necessario un cambio di mentalità, non solo da parte dei consumatori ma anche dei produttori, nell'ottica di migliorare le condizioni della natura di oggi e salvare il nostro futuro.
L'Open Forum ha rappresentato un interessante scambio di domande e idee sia filosofiche che molto concrete. Lorna Gold ha sottolineato come le crisi ambientali che stiamo affrontando stiano rivoluzionando le persone e come questo fatto sia di per sè una opportunità che dobbiamo cogliere. D'altronde il primo luogo dove insegnare nuovi modelli economici è il mondo accademico. Luigino Bruni, Coordinatore della Commissione Internazionale Edc e accademico, ha sottolineato l'importanza di diversificare l'educazione attraverso l'inculturazione in rispettive economie e società. "La diversità è ricchezza", ha concluso, sottolineando la necessità di un pluralismo economico.
Quindi è stato presentato un video sulle imprese Edc Kalayaan and Bangko Kabayan ed un gioco a quiz per verificare i diversi modi di intendere le povertà, i poveri, ed le varie possibilità di aiuto.
A seguire Luca Crivelli, Ph.D. dell' Università delle Scienze e delle Arti Applicate della Svizzera Italiana ha ha affrontato il tema: "Sviluppo e povertà nell'Edc", un intervento fondato su vari argomenti come il paradosso della felicità in economia e vari tipi di definizioni di povertà. La discussant, l'accademica Christina Liamzon ha espreso il suo apprezzamento per la maniera illuminante con cui l'argomento è stato trattato ma anche notava che nell'attuale didattito mondiale sulla povertà, con tutte le sue definizioni e modelli tecnici, ciò che manca vistosamente è la comunione.
"Più che un incontro accademico - così lo descrive Luca Crivelli- questo congresso EdC è un incontro di famiglia".
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