Su Economia, Impresa e Capitale Motivazionale il XI Congresso Regionale di EdC di Recife, a Igarassu
di Maria Clézia Pinto de Santana
Delle 120 persone presenti il 4 e 5 settembre a Igarassu, il 30% incontrava il progetto Edc per la prima volta. Tanti, tantissimi i frutti: sette nuove imprese si sono dichiarate simpatizzanti al progetto, tante decisioni di cambiamento della rotta della propria vita, una forte comunione di talenti (offerte di tempo e di servizi alle nostre aziende, al Polo Imprenditoriale Ginetta), c’è stato pure chi ha trovato un senso nuovo alla propria vita.
Molto importanti gli scambi di esperienze e di opinioni con persone provenienti anche da altre zone del Brasile: ciò ha significato fare passi avanti nell’ambito accademico, nella chiarezza dei rapporti con le aziende e nella vita di comunione basata sulla spiritualità dell’Unità, tipica del Movimento dei Focolari. In particolare ci pare di poter dire che, grazie a questo congresso, EdC ha raggiunto nuovi ambiti e le sue idee hanno potuto circolare in modo più ampio. Ogni tappa è stata arricchita con espressioni della cultura locale: il culmine è stata la rappresentazione teatrale offerta dai giovani della favelas Isola Santa Terezinha, che, con grande talento, hanno invitato tutti non soltanto a “dare” ma a “darsi”.
Le discussioni nei gruppi di lavoro hanno portato a interessanti conclusioni: che i beni relazionali sono più importanti dei beni materiali, quale è la differenza fra l’essere padrone e l’essere amministratore, che l´EdC non è l’economia della comunione dei beni, ma comunione anche delle necessità e delle difficoltà e che va vissuta anche per dare una risposta alla solitudine degli imprenditori, che il centro della proposta è la vita e non gli utili…
La visita al Polo Imprenditoriale Ginetta è stata l’esperienza più tangibile di cosa il progetto Edc può generare. Così ha commentato un giovane tornando dal Polo: “nessuno più mi può dire che l’EdC non esiste, sono venuto ed ho visto, è reale”.
Il congresso ha anche segnato l’inizio di un dialogo con le altre forme di economia e iniziative di sviluppo locale, ed ancora con altri strumenti possibili per minimizzare il processo di esclusione, come il microcredito.
I giovani hanno partecipato con passione, dimostrando una gran sete di “luce” e di “verità” ed hanno voluto fermarsi anche la domenica pomeriggio per condividere le profonde storie di vita di due amici di S.Paolo e Belém, presenti al congresso. L’appuntamento con loro è per il 5 e 6 di novembre per continuare con un altro momento di studio dedicato a Edc.
Quali le conclusioni che ci sembra di poter trarre da questo congresso? Che oggi alle persone ed alle aziende non basta l’etica, la sostenibilità, la cooperazione: c’è bisogno di una cosa in più: l’esercizio di rapporti fraterni: questo é il nuovo bene.
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