Karl Unterkircher racconta il sogno realizzato di scalare Everest e K2. Confidando che emozioni e gioie non si provano solo in vetta alle montagne più alte della terra.
“Non te ne accorgerai, però qualcosa nella tua vita cambierà” gli aveva predetto un amico. L’aroma delicato del tè al lampone si diffonde nella calda cucina di Karl, mescolandosi al delizioso profumo dei biscotti natalizi preparati di Silke, la giovane moglie.
Brevi ricordi di due compagni di cordata
Sicuramente le grandi avventure mozzafiato, i resoconti meravigliosi dei grandi miti dell’alpinismo, i nuovi ironman che raccontano (sponsorizzati) in diretta su Internet le emozioni o tragedie dagli 8000 Himalayani, non si avvicinano per nulla alle nostre modeste, semplici, normali scalate in montagna. Perciò molto più difficili da raccontare.
A colloquio con Ippolito Sanfratello, oro olimpico a Torino nella staffetta del pattinaggio velocità
Un anno fa, con Enrico Fabris e Matteo Anesi, Ippolito Sanfratello ha scritto una delle pagine più belle delle Olimpiadi di Torino: “Quella medaglia non ha cambiato la mia vita, semmai mi ha dato stimoli a fare tutto con passione e mi ha fatto capire che i sacrifici servono a qualcosa.”
Sesto salitore al mondo di tutti gli 8.000, naturalista, fotografo, Fausto De Stefani è un alpinista fuori dal coro
Sono passati più di trent’anni da quando ha cominciato, come ama dire, “ad andare per monti”. Ma l’approccio è sempre il medesimo: mettersi in gioco per capire il senso dell’esistenza, per sapere chi siamo, come si è fatti, se si può riuscire o meno.